Prendersi cura di sé ripensando i nostri luoghi di vita.

pensieri post-Covid

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“Questa è la vera natura della casa:

il luogo della pace;

il rifugio non soltanto dal torto, ma anche da ogni paura,

dubbio e discordia”.

John Ruskin

John Ruskin

 

Non abbiamo mai frequentato tanto gli spazi chiusi come in questi giorni “sospesi”.

In questo momento di forzata clausura, ci siamo resi conto di quanto le nostre case si siano rivelate inadeguate, incapaci di soddisfare i nostri bisogni di benessere e coniugare necessità di privacy e lavoro. Questo perché nella maggior parte dei casi si tratta di abitazioni caratterizzate da un layout funzionale definito dalle esigenze del mercato edilizio e non da un’appassionata progettazione architettonica costruita attorno ai bisogni delle persone.

Lo spazio dev’essere confortevole, salubre ed espressione di chi lo vive.

Quest’aspetto è per me di fondamentale importanza: io progetto spazi emozionanti in cui sentirsi a proprio agio. Al contrario, ci siamo purtroppo resi conto di quanti siano i difetti negli ambienti domestici.

La luce, per esempio: è poca,  spesso inadeguata o non di qualità. Gli spazi sono minimi e non sono ben organizzati, non c’è privacy negli appartamenti, non c’è un angolo intimamente personale, un luogo dedicato al “prendersi del tempo”. Non sono previsti ambienti specifici dedicati allo studio e al lavoro; quanti di noi hanno riscontrato difficoltà a conciliare vita privata e lavoro? I materiali adoperati, raramente di origine naturale, accelerano la formazione della condensa nei locali umidi e aumentano il rischio di insorgenza delle muffe. Ciò, in combinazione con i VOC (composti organici volatili) , è causa dell’inquinamento indoor che dà origine a fastidiose emicranie e patologie respiratorie.

Vivere intensamente la casa e non semplicemente limitarsi a frequentarla, ha palesato tutta la carenza progettuale degli spazi domestici. Il discorso è naturalmente da estendere a tutti i luoghi che frequentiamo, in particolare agli ambienti del lavoro (uffici, studi,ambulatori,…), dove raramente la progettazione dello spazio si discosta dal mero soddisfacimento della funzione da svolgere.

 

La coda del lockdalown durerà molto e sarà irreversibile.

Le nostre abitudini sono cambiate e pertanto gli spazi  sono chiamati a modificarsi con loro, per consentirci di vivere serenamente il tempo del lavoro e del riposo. Dal momento che passiamo gran parte della nostra vita negli ambienti chiusi (questa è una condizione propria dell’uomo contemporaneo, il Covid ha solo reso evidente una situazione già in essere) è necessario che impariamo a prenderci cura in primis di noi stessi, costruendo ambienti a noi congeniali, confortevoli, di benessere.

A partire da operazioni apparentemente banali, come colorare le pareti di una stanza (vedi l’articolo “Progettare il colore: una breve guida” ). Il colore, infatti, è erroneamente inteso come un vezzo estetico; è invece uno strumento molto potente in grado di influire sul nostro benessere e sulla nostra psiche. Un’operazione semplice, economica e di immediata efficacia in grado di migliorare immediatamente il nostro umore. Tutto può essere sostanzialmente migliorato: è necessaria la progettazione.

Il presente, tuttavia, è nella riqualificazione dell’esistente, che dev’essere tecnica oltre che estetica.

Nella tragedia di questa pandemia, vedo in questo senso la direzione positiva del governo che attraverso le misure inserite nel Decreto-legge “Rilancio” punta a migliorare il patrimonio edilizio esistente con l’istituzione di un 'superbonus' al 110% di detrazione fiscale, per i lavori di efficientamento energetico e riqualificazione sismica da eseguire tra il 1 luglio 2020 e la fine del 2021 (per maggiori approfondimenti leggi l’articolo dedicato al Superbonus110%). Questa è certamente la strada giusta, un’occasione unica da cogliere al volo per migliorare i nostri ambienti di vita e di lavoro, per renderli salubri, confortevoli, efficienti. Un investimento per la nostra salute e per l’ambiente che si ripaga velocemente nel tempo.

Noi professionisti siamo chiamati a guidare il cambiamento con la progettazione e l’informazione,  incidendo con il nostro lavoro sul miglioramento della vita delle persone e dell'ambiente.

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Via libera ai Superbonus 110%.

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Progettare il colore: una breve guida